Far above the world – David Bowie tra consumi culturali e analisi del discorso a cura di Alfonso Amendola e Linda Barone

Far above the world – David Bowie tra consumi culturali e analisi del discorso a cura di Alfonso Amendola e Linda Barone

“For here I sitting in a tin car, far above the world, Planet Earth is blue and there’s nothing I can do” è una strofa di Space Oddity, brano dell’omonimo album di David Bowie uscito in Inghilterra l’11 luglio del 1969. Un velo di mistero avvolge il significato di questo brano, una volta egli stesso spiegò che parla di alienazione e “del sentirsi soli” lontano sopra il mondo, appunto Far above the world, che poi è il titolo di un saggio uscito a giugno a cura dei docenti dell’Università degli Studi di Salerno Alfonso Amendola e Linda Barone, per Areablu edizioni. Un libro che ripercorre l’opera di David Bowie. Un racconto dalla forte componente interdisciplinare che analizza i diversi aspetti della figura di Bowie, non solo come musicista, ma come soggetto inserito nell’immaginario contemporaneo. Un personaggio che ha segnato il primato in innovazione e sperimentazione e per questo soggetto di interesse da parte di diverse discipline che vanno dalla sociologia dei processi culturali e comunicativi, ai linguaggi dell’arte contemporanea, dell’avanguardia letteraria e audiovisiva. Con i contributi di Alfonso Amendola, Linda Barone, Sergio Brancato, Iain Halliday, Antonio Ciarletta, Claudia Di Cresce, Marianna Carbone, Lorenzo Campese, Vincenzo Del Gaudio, Carla Rossetti, Mario Tirino e Novella Troianiello, il testo analizza i rapporto di Bowie con l’arte, il cinema, la moda, il linguaggio, il travestimento e l’ambiguità sessuale, la costruzione dei suoi personaggi e il fumetto.