Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro

Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro

I sentimenti contro cui ogni uomo combatte è la cosa che più mi ha colpito in Quel che resta del giorno, romanzo del premio Nobel Kazuo Ishiguro. Il protagonista è Mr Stevens, il maggiordomo di Darlington Hall, un uomo rigido, impeccabile nel suo lavoro che svolge con totale dedizione, anche a costo di rinunciare alla propria individualità e al proprio amore. Mr Stevens a metà del libro si chiede “che cosa distingue un grande maggiordomo?” Secondo lui sono due i requisiti: la “dignità” e che “l’aspirante fosse aggregato a una famiglia illustre”, ma “illustre” per Mr Stevens, così come i maggiordomi della sua generazione, si carica soprattutto di connotazioni morali: “Ciò che voglio dire è che avevamo l’ambizione… di entrare al servizio di signori che operavano a favore, per così dire, del miglioramento dell’umanità. E dunque per il protagonista adempiere a un compito così importante, necessità aspirare alla perfezione, anche a costo di rinunciare all’amore perché incompatibile con la propria missione.
Il libro è scritto come un diario che si riempie di flashback durante la sua prima settimana di libertà da Darlington Hall. Stevens parte verso la Cornovaglia per incontrare Miss Keaton, una donna che ha amato e che continua ad amare tra silenzi e resistenze. Non la vede da vent’anni, da quando ha lasciato il suo lavoro di governate per sposare Mr Benn. Nel corso del viaggio evoca i momenti più memorabili della sua carriera e della storia; ripensa alla propria vita e, tra dubbi e ricordi, si accorge di aver vissuto come un soldato ma risulterà incapace di cambiare realmente.